Prendendola - Parte 2

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Prendendola - Parte 2

Prendendola - Parte 2 - Colazione Ti svegli con l'acqua fredda che ti soffia addosso. Ti sta lavando via. "Dio, puzzi come una puttana seccata. " Ti tira fuori i dildo dalla figa e dal culo, poi infila il tubo a tutto volume in uno e poi nell'altro. Quando ha finito ti mette delle manette ai polsi e alle caviglie, tagliandoti fuori dalla gabbia. Ti incatena le mani dietro la schiena e un colletto e un guinzaglio intorno al collo. "È ora di fare un po' di esercizio, puttana inutile." Ti conduce di sopra e fuori dalla porta sul retro. Il suo cortile è enorme e completamente circondato da alberi. C'è un sentiero intorno al cortile e alcune panchine, che sembrano basse staccionate e un ceppo nel mezzo. Ti conduce sul sentiero e urla "JOG!" L'improvviso ti fa sussultare e inizi a correre. Il suo raccolto ti colpisce il culo. "Prendi quei piedi e muoviti!" Ti colpisce di nuovo, e ancora finché non stai correndo in stretta approssimazione al galoppo di un cavallo. Continua così per 2 ore ogni volta che rallenti, ti colpisce di nuovo con il raccolto. Il tuo culo è in fiamme e le tue gambe sono consumate, alla fine dice basta e cadi a terra piangendo. "Per favore, smettila, io... non voglio più farlo." dici tra le lacrime. Sembra preoccupato mentre si accovaccia accanto a te. "È più di quanto ti aspettavi? È andato oltre i tuoi limiti?" annuisci vigorosamente. Ti afferra per il mento e ti costringe a guardarlo. Ogni sguardo preoccupato è sparito. "Peccato. Hai fatto un patto puttana del cazzo e ne farai l'altezza. Che tu lo voglia o no. " Cominci a tremare. Puoi sentire te stesso bagnarti di nuovo. Lui tira il guinzaglio, "Alza il culo, troia." Cerchi di alzarti mentre lui continua a tirarti il ​​guinzaglio. Ogni volta che fai qualche passo lui tira di nuovo e tu cadi di nuovo. Ti trascina così dentro. In cucina ordina: "Con la faccia a terra. A meno che non ti venga detto diversamente, è così che ti vuoi. Capisci?" Attraverso le lacrime e l'eccitazione borbotti, "sì" Il raccolto ti scende attraverso la schiena e urli. "Mi dispiace di non averti sentito. " Urli, "SI! LO LO LO VORREI!" Il raccolto scende sulla tua schiena lasciando un'altra linea rossa. "Sì cosa?" Singhiozzi a squarciagola "SI SIGNORE!" ancora ed ancora. Il calore nella tua schiena è intenso. Poi senti una freschezza diffondersi sulle tue piaghe, lui ti sta strofinando delicatamente un unguento. "Quella è una brava puttanella." Ti tocca, bastano pochi secondi per avere uno dei migliori orgasmi che tu abbia mai avuto. "Brava ragazza." Ti accarezza la testa mentre scendi. Ti smanetta le mani e dice "Sei troia affamata?". "Si signore." Lui annuisce: "Pensavo che lo avresti fatto, hai avuto un grande giorno". mette una ciotola di farina d'avena e acqua sul pavimento davanti a te. Inizi a mangiare fuori dalla ciotola come un cane. Stai ricevendo cibo su tutto il viso. "Hai fino a quando non ho finito di mangiare la tua troia a sazietà." Ti chiedi cosa voglia dire, ma non perdi tempo cercando di mangiare il più possibile. È allora che senti le sue mani sul tuo culo. Con una spinta seppellisce il suo cazzo fino in fondo nella tua figa. Inizi a gemere all'istante, la tua colazione dimenticata. Ti martella la figa senza pietà, tutto ciò che puoi fare è urlare in estasi mentre sei tormentato da orgasmi dopo orgasmi. Con un'ultima fiducia ti spinge la faccia nella farina d'avena mentre arriva. Si tira fuori lasciandoti ansimare il tuo sperma misto che gocciola dalla tua figa. Ti prende per i capelli. "Quando sborro è il tuo lavoro pulirmi, capisci troia?" Ti giri velocemente dicendo "Sì signore" Affondi rapidamente la tua faccia nel suo inguine leccandogli il cazzo. Ti afferra di nuovo i capelli e ti strappa la testa di dosso. "Stupida troia, guarda che casino stai facendo." indica la farina d'avena sul suo inguine. "Ora fallo bene." "Sì, signore. Scusa, signore." dici mentre lecchi con cura la farina d'avena e sborra. Prende il guinzaglio e inizia a camminare verso il corridoio. Inizi ad alzarti in piedi, senti lo schiocco improvviso del raccolto sulla schiena, il dolore improvviso ti fa cadere a terra ansimando. “Non ti alzi in piedi a meno che non te lo dica a te puttana senza valore. Camminerai sulle mani e sulle ginocchia come la puttana senza valore che sei, a meno che non ti venga detto diversamente. Piangi e scuoti, "sì.. sissignore.." Lui annuisce e ti guida lungo il corridoio. Ti conduce in un ampio bagno con doccia e vasca separate. La doccia ha un gancio vicino alla porta a cui ti lega il guinzaglio. È ora della mia troia mattutina. Apre l'acqua e ti porge un panno e del sapone. Provi a camminare con le mani e le ginocchia nella doccia ma lui ti ferma. “Ho detto che era l'ora della MIA troia sotto la doccia. starai lì e mi laverai». Tu dici "Sì signore". mentre ti alzi esitante. 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Esce dal bagno e richiama: "Oh, e se vieni lì dentro sarai punito". Piangi sentendoti come se non facessi qualcosa per la sensazione nella tua figa presto esploderai.

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